La notte prende in segreto.. – R.M. Rilke

La notte prende in segreto dai tuoi capelli
dimenticati riflessi tra le pieghe della tenda.
Guarda, desideravo soltanto le tue mani tra le mie

e quiete e silenzio e in me profonda pace.

Così la mia anima s’accresce e spezza in mille
schegge la monotonia dei giorni; e si fa immensa:
sul suo molo al chiarore dell’alba
muoiono le prime onde dell’eternità.

Rainer Maria Rilke


“[…] descriva le sue tristezze e aspirazioni, i pensieri effimeri e la fede in una bellezza qualunque; descriva tutto questo con intima, sommessa, umile sincerità, e usi, per esprimersi, le cose che le stanno intorno, le immagini dei suoi sogni e gli oggetti del suo ricordo.
Se la sua giornata le sembra povera, non la accusi; accusi se stesso, si dica che non è abbastanza poeta da evocarne le ricchezze; poiché per chi crea non esiste povertà, né vi sono luoghi indifferenti o miseri.
da “Lettere a un giovane poeta”

Suono, silenzio, pennellate di luce.
Rilke traccia il sentiero di Orfeo sulla pagina bianca e riporta agli occhi la vita, in una giostra di sensazioni che smuovono lo stomaco.
Con la penna si fa artista, pittore, ma non servono grandi linee e chiaroscuro per completare l’opera. La prospettiva si fa intima, il tratto a momenti sfumato, ad altri ben marcato, verso l’orizzonte.

È così che gli amanti Rilkiani si annodano all’esistenza, respirano nel loro presente assoluto, lasciando una traccia di effimera percezione. Vivi.

Rilke con questi pochi versi si fa cantore della notte più dolce.
Sembra quasi di vederla la luce della luna che si intreccia tra i capelli, sembra quasi di poterlo sentire il silenzio di un’anima quieta, il battito di uno sguardo sorridente.
Due respiri soli al mondo, una carezza lunga una vita, un’esplosione nel buio dello spazio..

Così la mia anima s’accresce e spezza in mille
schegge la monotonia dei giorni; e si fa immensa:

È un’onda che si sospinge sempre un po’ più in là, la consapevolezza più profonda, la verità di un amore taciuto nella notte, custodito tra le labbra socchiuse.
La porticina si schiude solo per noi, si può quasi sentire nel cuore, nella pelle, il calore dei primi raggi, sorgere..

sul suo molo al chiarore dell’alba
muoiono le prime onde dell’eternità.

..e illuminare tutto il resto.

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